lunedì 29 giugno 2009

santini e chiudilettera


C'è chi nella propria collezione di santini inserisce di tutto, anche tutto ciò che assomiglia a un santino, ma che tuttavia non è un santino.
Non starò a parlare per l'ennesima volta di ciò che si intende propriamente per santino, ma mi sembra opportuno, come ho già fatto in altre occasioni, parlare di ciò che NON rientra fra i santini tout court e quindi non collezionabile come tale.
E' il caso dei cosiddetti chiudilettera riproducenti un'immagine religiosa.
I chiudilettera, per chi non lo sapesse, sono molto simili a dei "francobolli" di carta gommata, ma non sono dei francobolli. Molto diffusi a partire dai primi del Novecento, venivano utilizzati appunto per chiudere le buste da lettera, al fine di garantirne l'integrità. Hanno dei collezionisti appassionati e il ramo di collezionismo cui appartengono è definito "erinnofilia". Nulla a che vedere con il collezionismo dei santini, o filiconia.
Nella foto, chiudilettera che raffigurano immagini della Madonna e della vita di Gesù.

sabato 27 giugno 2009

A.I.C.I.S.: Santini e Santità, numero 294


E' in distribuzione il nuovo notiziario dell'A.I.C.I.S., il numero 294, che sarà distribuito naturalmente a tutti i soci dell'Associazione.
Segnalo, fra gli altri, l'interessante articolo di Attilio Gardini sulla casa editrice SAEMEC, fondata negli anni '30 e tuttora attiva. Da leggere anche l'articolo del giornalista Roberto Beretta, ripreso dall'Avvenire del 9 aprile scorso, sulla filiconìa.
Nella foto, la copertina del nuovo numero.

martedì 23 giugno 2009

Le incisioni fiamminghe: Michiel Bunel


I collezionisti di incisioni fiamminghe conoscono sicuramente il nome di Michiel Bunel, ma forse non sanno che egli non fu un incisore, né un editore puro, ma un mercante di stampe.
I mercanti di stampe erano appunto dei commercianti che si occupavano della mediazione e della vendita delle stampe. Nel XVIII secolo, nei paesi fiamminghi il commercio delle immaginette devozionali era molto fiorente, tanto da far nascere delle figure che si occupavano della vendita di esse, alla stessa stregua delle grandi opere d'arte.
Nel caso specifico delle immaginette incise, i mercanti erano soliti fare incidere il proprio nome sotto l'immagine, sulla matrice di rame, a volte facendo sostituire il proprio nome a quello del vero incisore. Si sa, ad esempio, che proprio Michiel Bunel fece sostituire il suo nome in una importante opera incisa dal grande Hieronymus Wierix.
Nella foto, bellissima incisione a bulino su rame, colorata a mano, firmata Michiel Bunel, prima metà del XVIII secolo, cm 7,2 x 10,2, su carta vergellata, raffigurante S. Giovanni Battista.
Quotazione min. 80,00 - max 150,00 Euro.

giovedì 18 giugno 2009

"Il Mondo dei Santini": anteprima del numero di Giugno


Fino alla metà del XIX secolo, vale dire fino a quando si affermerà la tecnica cromolitografica, le immaginette religiose prodotte dagli editori europei, primi fra tutti i francesi, venivano colorate a mani.
In pratica, dopo avere realizzato la stampa su rame o acciaio (siderografia), il colore veniva passato manualmente. Se l'incisione era realizzata sempre, o quasi, da veri e propri artisti, chi effettuava la coloritura era probabilmente il personale stesso dipendente della casa editrice oppure persone esterne che erano pagate allo scopo.
Come accennavo, con l'affermarsi della tecnica cromolitografica, gli stampatori risolsero il problema della coloritura, che non rappresentava più una fase successiva a parte, in quanto il prodotto usciva già colorato. Ciò consentiva agli editori di produrre un numero molto più alto di stampe, a costi più ridotti. Differenza che si manifesta anche a livello collezionistico per quanto riguarda le quotazioni, di gran lunga più alte nel caso di incisioni colorate a mano rispetto alle cromolitografie.
Sul numero di Giugno de "Il Mondo dei Santini" vengono proposte delle immaginette religiose prodotte da Bouasse Lebel con coloritura a mani. Sembra si tratti di "prove-colore che venivano utilizzate all'interno dello stabilimento dagli addetti alla coloritura".
Nella foto, la copertina del mese di giugno de "Il Mondo dei Santini".

domenica 14 giugno 2009

Originali e riproduzioni


Il mondo dei collezionisti, si sa, è davvero vario. C'è chi colleziona pezzi pregiati e rarissimi, chi invece è alla ricerca dei soggetti, di tutti i soggetti.
Da un po' di tempo, il collezionismo dei santini ha avuto una grande attenzione e sono in costante ed esponenziale crescita collezionisti e cultori. Ciò ha avuto come effetto anche l'attenzione di molti grandi editori che hanno portato i santini in edicola, per soddisfare una grande parte di persone interessate a questo mondo.
La riproduzione di immaginette antiche tuttavia non è un fenomeno nuovo. Basti pensare a editori come Fratelli Bonella o Egim, che nei propri cataloghi continuano a riprodurre santini già editi in passato.
Intorno alla fine degli anni '90 del secolo scorso molti ricorderanno la casa editrice Barbieri, che ancora oggi continua a produrre canivets meccanici e immaginette con margini di pizzo, ispirate a originali d'epoca.
Infine, da un po' di tempo, come accennavo, noti editori come Sprea e Hachette stanno pubblicando in edicola riproduzioni del passato.
Nonostante queste immaginette distribuite in edicola non contengano alcuna avvertenza che si tratta di riproduzioni, tuttavia ciò risulta con evidenza appena le si osserva da vicino. Va segnalata però una nota dolente: purtroppo alcune di queste riproduzioni vengono da qualcuno vendute on line per originali, ingannando ingiustamente l'ingenuo acquirente.
Nella foto una riproduzione della n. 111 della serie comune della Santa Lega Eucaristica, distribuita da Sprea con l'iniziativa "I Santi protettori".

mercoledì 10 giugno 2009

La casa editrice Villemur


Sono moltissimi i collezionisti di immaginette religiose prodotte dalle case editrici francesi. E non solo in Francia ovviamente, ma in tutto il mondo.
La spiegazione non sta soltanto nella vastissima produzione, ma anche nelle capacità commerciali di grossi editori come Bouasse Lebel, Turgis, Letaille, ed altri, di essere riusciti a distribuire i loro prodotti ben oltre i confini nazionali. Chi ha la possibilità di visitare mercati all'estero, sa che i "francesi" si trovano ovunque, o almenoin tutti i posti in cui era attiva la Chiesa cattolica.
Fra i tanti però, alcuni hanno avuto una produzione più limitata, probabilmente anche per il periodo storico in cui sono riusciti ad operare. Mi spiego meglio: è molto più facile trovare immaginette edite da Turgis, piuttosto che di Pintard o di Villemur. Quest'ultima in particolare, iniziò la sua attività già intorno alla prima metà del XIX secolo (la data esatta non è nota) fino alla seconda metà dello stesso secolo.
Nella foto, una stupenda cromolitografia di piccole dimensioni, cm 4,1 x 6, prodotta da Villemur negli anni '60 del 1800.
Quotazione min. 8,00 - max 15,00.

domenica 7 giugno 2009

Il giglio benedetto di S. Antonio di Padova


Il giglio rappresenta un emblema caratterizzante la figura di Sant'Antonio di Padova. Vi è una tipologia di santini popolari che rappresenta il Santo all'interno di un giglio sagomato.
In particolare, sono molto ricercati quelli prodotti da Fede e Popolo di Ravenna negli anni '30 del secolo scorso, i quali presentano la caratteristica di cambiare forma e raffigurazione ogni anno. E' importante in proposito notare che questi santini, per tale motivo, portano stampata dietro la data, elemento come sappiamo che non sempre è presente. Il santino qui raffigurato, ad esempio, porta sul verso la scritta IL GIGLIO BENEDETTO DEL 13 GIUGNO 1939, pur avendo un imprimatur recante data 3 marzo 1931.
Dicevo, nell'ambito del collezionismo tematico, i "gigli benedetti" di questa casa editrice costituiscono una vera e propria serie autonoma. Nel post del 26 agosto 2008, si può osservare un altro giglio benedetto, edito dalla stessa casa editrice, relativo alla ricorrenza del 13 giugno 1934.
Nella foto, come già detto sopra, il giglio del 1939, cm 5 x 11, cromolitografico con dorature.
Quotazione min. 3,50 - max 5,50 Euro.

venerdì 5 giugno 2009

Asta al ribasso per canivet in pergamena


In un post di qualche giorno fa segnalavo un'asta ebay nella quale era stato venduto un canivet al prezzo di 831,00 Euro. Dicevo anche che nonostante fosse un prezzo molto rilevante, tuttavia non era straordinario per un intaglio su pergamena.
Ebbene, sicuramente desterà meraviglia in quanti seguono questa tipologia di immaginette, sapere che su ebay-italia un altro canivet, anch'esso su pergamena, da quanto descrive il venditore, è stato aggudicato alla incredibile cifra di Euro 126,56.
Prima di pensare ad una flessione repentina del mercato, va detto che il pezzo non è certo dei più elaborati. Inoltre, l'asta scadeva il 2 giugno, in pieno "ponte" delle ferie, tanto che vi sono state solo 4 offerte. Direi piuttosto che, trattandosi di canivet su pergamena, a quella cifra chi l'ha acquistato ha fatto certamente un discreto affare (il valore di mercato minimo era di almeno 250 - 300 Euro).
Nella foto, il canivet venduto raffigurante la Mater Dolorosa.

martedì 2 giugno 2009

L'altro Koppe


Moltissimi collezionisti conoscono Joseph Koppe, incisore praghese attivo intorno alla metà del XIX secolo, dalla tecnica inconfondibile. Non si sa molto di lui. Dolores Sella ne accenna la tecnica, mostrando diverse immaginette della sua produzione. Eva Charvatova lo inserisce fra gli "Autori, Editori e Tipografi di Santini in Boemia e Moravia", anch'essa descrivendo le tecniche utilizzate.
Nessuno fa cenno invece ad un altro Koppe, anch'egli incisore, probabilmente fratello di Joseph, stessa tecnica di realizzazione: xilografia colorata a mano, con pellicola di vernice di albume. Stessa tecnica dunque, stesso modo di colorare, stesse dimensioni. Unica differenza il nome che firmava le immaginette: Leopold Koppe. Ai collezionisti più attenti non sarà sfuggito, nonostante non sia facile distinguere le immaginette di sua produzione, essendo molto simili, se non addirittura identiche a quelle del più noto Joseph. L'unico - e chi altri ? - che fa cenno del suo nome, è il grandissimo Adolf Spamer nella sua monumentale "Das Kleine Andachtsbild...".
Nella foto una delle xilografia realizzate da Leopold Koppe.
Quotazione min. 35,00 - max 85,00 Euro.