Il sig. Redaelli scrive: << gentilissimo sig. Biagio, apprezzo vivamente la sua competenza in materia di santini e per questo approfitto della sua pazienza per sottoporle un mio problema: ho iniziato da poco a raccogliere santini e inizialmente li collezionavo suddividendoli per soggetto e preparando una scheda con la biografia del santo raffigurato. Ora che la mia collezione sta diventando consistente mi chiedo se come criterio sarebbe meglio quello di riunirli per editrice e per serie (Lega Euc., AR. Bonella ecc.). Cosa mi suggerisce? Lei quale criterio utilizza? >>
Ho già affrontato il problema relativo ai criteri per collezionare i santini e ci ritorno volentieri, stimolato dalla domanda del sig. Redaelli, per ribadire un concetto fondamentale: non si può collezionare tutto. Solo chi non ha idea della sterminata quantità di immaginette religiose che sono state prodotte in oltre cinque secoli di storia può pensare di collezionare ogni categoria, ogni tematica e ogni soggetto.
Ciò che distingue una collezione da una semplice raccolta è l'impiego di criteri che pongono dei limiti al collezionista. Tali criteri possono essere tanti e vanno dalla tipologia (manufatte, incisioni, cromolitografie, ecc.) alle tematiche (santi, sante, Gesù, Madonne, santi rari, ecc.), dalle case editrici pure (Santa Lega Eucaristica, AR, EB, Bouasse Lebel, ecc.) agli incisori (Callot, Galle, Koppe, Klauber, ecc.).
Il mio consiglio è di restringere quanto più possibile l'ambito collezionistico, per esempio limitandosi a qualche serie particolare di questa o quella casa editrice, a un incisore, a un solo santo o ad una tipologia.
Sopra, un'incisione di Koppe, Praga, prima metà del XIX secolo, xilografia colorata a mano. Quotazione min. 19,50 - max 45, 00 Euro.