giovedì 27 novembre 2008

In mostra la collezione di Mario Tasca



Segnalo, molto volentieri, la mostra di santini allestita dall'amico collezionista Mario Tasca nei prossimi giorni, 29 e 30 novembre, a Follina, in provincia di Treviso.
"La mostra è un compendio delle tre precedenti esposizioni che Mario Tasca, collezionista iscritto all'AICIS, ha realizzato negli anni precedenti ed esattamente:
  • Santini, Patrimonio di Fede, Storia e Cultura
  • Santini Ricordo della Prima Comunione
  • Preghiere e Dediche manoscritte sulle Immaginette Sacre"
Si sa, le mostre rappresentano una grande occasione per conoscere la stragrande produzione dei santini nel corso della storia e quella di Mario Tasca è diventata ormai un appuntamento, non soltanto per noi collezionisti ma per tutti i cultori e appassionati di santini e immaginette religiose.
Per chi volesse conoscere invece la foto-storia delle esposizioni, può andare sul sito cartantica, nella sezione "Collaborazioni - Mario Tasca - Mostre di Immaginette".
Nella foto la locandina di una delle mostre.

mercoledì 26 novembre 2008

Presentato il Primo Catalogo Internazionale dei Santini


Ieri, martedì 25 novembre, a Roma, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, è stato presentato, come peraltro da tempo annunciato, il "Primo Catalogo Internazionale dei Santini".
Ringrazio il Direttore Responsabile della UNIFICATO, per avermi trasmesso alcune immagini del Catalogo e il comunicato stampa.
Tratto dal comunicato stampa di oggi, 26 novembre 2008:
...Martedì 25 novembre a Roma nella sala Marconi della Radio Vaticana, monsignor Luigi De Magistris pro-penitenziere maggiore emerito, nel presentare il Primo Catalogo Internazionale dei Santini in edizione bilingue italiano e inglese edito da UNIFICATO, ha spiegato che "La religione cristiana fin dal primo Concilio ha approvato e sostenuto l'uso e la diffusione delle immagini sacre perché l'umanità ed il creato riflettono la bellezza di Dio...
...Il Primo Catalogo Internazionale dei Santini, edito da UNIFICATO raccoglie in 512 pagine a colori più di 2000 preziosissime immaginette sacre provenienti da diversi Paesi, tra cui Italia, Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti, Russia, Cuba e vari Stati dell'America Latina.
Il Catalogo riproduce preziose xilografie del Cinquecento, pregiate e ricercate incisioni fiamminghe del XVI e XVII secolo, le prime miniature acquerellate nonché la vasta produzione di santini dell'Ottocento fino ai primi del Novecento.

Gli amici collezionisti interessati a ricevere tutte le informazioni sul Catalogo potranno rivolgersi alla casa editrice, all'indirizzo C.I.F. s.r.l. , C.P. 1708, 20101 Milano. Telefono 02.877139 e Fax 02.72022135. Oppure direttamente sul sito della UNIFICATO

Nell'immagine sopra un esempio di una pagina del Catalogo.

domenica 23 novembre 2008

Restaurare i santini


Come tutti i prodotti artistici e, in particolare quelli cartacei, anche per i santini si pone il problema dello stato di conservazione e del restauro di quelli danneggiati.
Le domande in proposito che si pone il collezionista sono diverse: quando e come restaurare i santini, ma soprattutto, conviene ?
Direi che, innanzitutto, va fatta una necessaria distinzione fra i santini d'epoca e quelli moderni. Nell'ambito di quelli antichi poi bisogna distinguere quelli seriali e/o a larga diffusione da quelli manufatti e/o a limitata tiratura di esemplari.
Si concorderà, credo, sul fatto che conviene sottoporre a restauro soltanto i santini antichi e fra questi esclusivamente i manufatti e quelli a tiratura ridottissima o comunque con un grado elevato di rarità. Infatti, i santini moderni sono prodotti in un numero altissimo di copie e con tecniche e materiali di qualità non eccezionali, il che significa che sarebbe inutile restaurarli, in quanto meno dispendioso e più semplice reperire un'altro esemplare identico.
Il restauro è un procedimento molto delicato che va affidato a professionisti e che naturalmente ha dei costi: è importante valutare dunque l'opportunità e la convenienza economica di restaurare un determinato pezzo. Lo stesso discorso vale anche per i santini d'epoca seriali, che per quanto possano essere ricercati, sono tuttavia reperibili a un prezzo probabilmente di gran lunga inferiore rispetto al costo di un restauro.
Diversa è invece la questione dei manufatti e delle incisioni antiche e a tiratura limitata. Sarebbe certamente opportuno, ad esempio, restaurare un canivet o un'immaginetta "vestita"; un'incisione in pergamena o anche in carta; un collage o un piccolo calvario.
Va detto inoltre che non tutti i tipi di danno sono restaurabili. Una regola generale vuole che è consigliabile restaurare solo nei casi in cui la figura è comunque integra e l'immaginetta non è del tutto deteriorata. Se vi sono strappi e pezzi mancanti, soprattutto sulla figura, allora è del tutto inutile intervenire.
Infine, personalmente concordo con tutti coloro, restauratori professionisti e collezionisti, che sconsigliano il fai da te, quantomeno su pezzi di particolare pregio. Se non si hanno le possibilità economiche, è meglio tenersi un santino mancante di un pezzo piuttosto che rischiare di rovinarlo del tutto.
Nella figura, Gesù Bambino "vestito", su supporto in carta intagliata e puntinato ad ago, con viso e mani in cromolitografia. Italia, inizi del XX secolo, cm 6,5 x 10,5. Piccoli pezzi mancanti.
Quotazione min. Euro 45,00 - max 250,00 (in condizioni ottimali).

venerdì 21 novembre 2008

Collezionismo, mercato e quotazioni dei santini


Da qualche tempo sembra che il collezionismo dei santini stia vivendo un momento di grande attenzione e non soltanto da parte degli stessi collezionisti. Si assiste al moltiplicarsi di mercanti, commercianti e antiquari, che solo fino a qualche anno fa non "trattavano" santini e che oggi li propongono molto volentieri nei propri negozi e nei cataloghi.
Questo mese si è tenuta a Pieve di Cento (BO) la Mostra Mercato Nazionale del Santino, ormai giunta alla 14 edizione, mentre, com'è ormai noto, giorno 25 a Roma, presso la radio vaticana ci sarà la presentazione del primo Catalogo Guida Internazionale dei Santini.
Per non parlare delle aste on line. Su ebay italia, al momento in cui scrivo, sono offerti ben 4969 santini, di ogni epoca e stile.
Inoltre, sembra proprio che il mercato dei santini da collezione non risenta della crisi economica: il santino che vedete qui riprodotto, ieri e proprio su ebay.it, è stato aggiudicato all'importante somma di Euro 730.
Trattasi di un intaglio-collage, apribile a due ante, costituito da più materiali, di produzione francese, risalente, a dire del venditore, al 1875 circa. Misura cm 6,5 x 10,5 chiuso e cm 10,5 x 18,5 aperto.

mercoledì 19 novembre 2008

Siderografie


Agli inizi del XIX secolo i produttori di immaginette cominciarono a servirsi di tecniche nuove, che consentivano di stampare un alto numero di pezzi a basso costo di produzione: tecniche come la litografia e la siderografia.
Quest'ultima fu una tecnica di incisione su lastre di acciaio, che, a differenza delle lastre di rame utilizzate sino ad allora, presentavano il vantaggio di essere più resistenti all'usura e pertanto capaci di più alte tirature.
Questa tecnica, in molti casi, fu accoppiata con la litografia, dando vita a quelle immaginette caratterizzate dalla cornice realizzata in litografia con l'immagine centrale in siderografia.
Nella foto qui riportata, un esempio di siderografia colorata a mano, con cornice litografata in oro, risalente alla prima metà del XIX secolo, produzione francese, cm 6 x 9,4.
Quotazione min. 6,00 - max 20,00 Euro.

lunedì 17 novembre 2008

Asta record per un J. Koppe


Alla fine l'asta on line, parlo di ebay naturalmente, dopo sette giorni, si è chiusa con l'offerta massima, con cui è stato aggiudicato questo stupendo santino, di Euro 121,99, da una base d'asta di Euro 9,99.
Si tratta di un'incisione, realizzata da Joseph Koppe, incisore ed editore attivo a Praga intorno al la prima metà del XIX secolo.
La tecnica impiegata è quella della xilografia, con coloritura a mano d'epoca. L'immaginetta in questione misura cm 8 x 12 e raffigura S. Antonio da Padova.
Va detto che finora un'incisione di J. Koppe non aveva mai superato i 50,00 Euro, per cui il prezzo con cui è stata venduta questa che vedete qui riprodotta costituisce un vero record.

venerdì 14 novembre 2008

Collezionisti


C'è una certa concezione, stereotipata, che vede il collezionista come un maniaco raccoglitore dei propri oggetti-feticci, capace di compiere gesti fuori dal normale pur di ottenere quel determinato e agognato pezzo mancante alla propria collezione. Una persona insomma disposta a spendere vere e proprie fortune del proprio patrimonio o addirittura, in alcuni casi, a compiere azioni che stanno ai limiti della legalità.
Se questo può essere vero in qualche raro caso, si deve anche riconoscere ai collezionisti un grande merito. E' anche grazie ad essi, alla loro genuina passione per l'arte e per gli oggetti, di qualunque genere, prodotti dall'uomo che si è potuto ricostruire la storia dell'umanità; è grazie alla loro passione per la raccolta che si è riusciti a ricostruire fasi ed eventi che altrimenti, soprattutto in assenza di documenti, sarebbero rimasti nell'oblio.
Il vero collezionista è sì un appassionato di raccolta di un determinato oggetto, ma è anche cultore e studioso dello stesso, capace, al contrario di quello che qualcuno può credere, di grandi gesti di generosità: si pensi a quanti musei o raccolte pubbliche sono debitori dei collezionisti.
Per restare nell'ambito che ci riguarda da vicino, voglio pubblicamente fare i miei apprezzamenti all'amico Ennio Belotti di Lovere (BG) che vanta una stupenda collezione di incisioni e santini, dal XVI al XX secolo. Nella foto un'acquaforte del Callot (XVII sec.), dal martirologio (Collezione Belotti).

mercoledì 12 novembre 2008

Le ditte "minori" di produzione


Molti lettori del blog mi scrivono chiedendomi notizie su questa o l'altra casa editrice o tipografia: a volte si tratta solo di marchi privi di nome, altre volte di semplici sigle.
Un fatto è certo. Per restare solo in Italia, soprattutto nel corso del secolo passato vi fu un numero enorme di case editrici e/o tipografie produttrici di santini.
Alcune di esse ebbero una certa importanza, non soltanto in Italia ma in tutta Europa e nel mondo, come la Santa Lega Eucaristica, la AR, la FB, la GN, la Eb, per citare le più famose. Ma accanto a queste - per alcune delle quali, com'è noto, vi sono tuttora non poche difficoltà di ricostruire la storia -, vi furono tantissime altre piccole ditte, sparse in tutto il territorio nazionale, per le quali è davvero difficoltoso, se non impossibile, fare un elenco completo. Piccole tipografie locali che si limitavano a "copiare" immagini edite dalle più importanti case editrici, milanesi, romane o napoletane, se non addirittura apporre il nome della propria ditta su immagini chiaramente prodotte da altri.
Sopra, un santino popolare degli anni '20, margini fustellati, cm 6 x 10,8, raffigurante S. Stefano Protomartire, cromolitografico, prodotto a Milano da Cav. G. Canedi.
Quotazione Euro 1,50 circa.

lunedì 10 novembre 2008

Ricordo della Prima Comunione


Una tipologia molto comune di immaginette è quella relativa ai ricordi della Prima Comunione. Appaiono intorno alla seconda metà del 1700: santini con il verso bianco sul quale viene annotato il nome e il cognome, con la data del giorno della Prima Comunione, che venivano donati dai parenti o dai catechisti al comunicando.
Ma è intorno alla metà del XIX secolo che vengono prodotti santini esclusivamente destinati alla funzione di ricordi per la Prima Comunione. Vengono utilizzate le tecniche di produzione in voga del periodo, dalla cromolitografia, alla stampa con margini a punzone, trinati o anche collages con carta riso e stoffa. Ovviamente le case editrici francesi saranno campioni nella produzione europea e mondiale: celebri restano i santini con le figure dei comunicandi incollate sulla matrice di carta.
Va inoltre sottolineato un dato molto importante, ovvero la data riportata sul verso. Ogni collezionista di santini sa che sono rare le case editrici che usavano apporre la data di produzione del santino.
Ebbene, la data del giorno della Prima Comunione, scritta a volte a mano sul verso del santino, se non da' la certezza del momento esatto, è sicuramente un elemento essenziale che può servire a individuare il periodo in cui è stata prodotta quella immaginetta.
Qui riprodotta una cromoltiografia del 1899, prodotta in Francia e destinata al mercato sudamericano. Cm 6,8 x 12,4.
Quotazione min. 2,00 - max 6,00 Euro.

sabato 8 novembre 2008

La casa editrice BASEVI


Conosciuta anche con le sigle NB ed NG la casa editrice Basevi fu fondata a Milano , con sede in via Ausonio, il 10 gennaio 1927 da Giacomo Basevi, detto Nino ( da cui appunto NB: Nino Basevi).
La sua produzione si caratterizza per i santini popolari, come quelli cromolitografici della serie 3000, ma soprattutto per quelli stampati in monocromo e successivamente in offset.
Nel 1934 apre uno stabilimento anche negli USA, dove è tuttora molto conosciuta.
Dopo la morte del fondatore, l'azienda sarà gestita dal figlio Gianfranco Comincini.
Oggi la casa editrice è ancora attiva ed i suoi prodotti sono venduti in tutta Europa e in America.
Per queste ed ulteriori notizie ed informazioni si può visitare il sito ufficiale
Qui riprodotto un santino della serie C edito nel 1939. Si tratta del n. 829, cm 5,7 x 10,3.
Quotazione min. 0,80 - max 1,50 Euro.

mercoledì 5 novembre 2008

I santini popolari


Una distinzione che spesso si fa è quella fra immaginetta o santino colto e immaginetta o santino popolare. Il criterio è quello della qualità dei materiali, della tecnica e dello stile con i quali è stato realizzato il pezzo.
Il santino "colto" si caratterizza per la qualità della carta (pergamena, carta vergellata, carta pesante, cartoncino bristol); per la tecnica (intaglio, ricamo, punzonatura, punteggiatura ad ago); per lo stile dell'immagine raffiguarata (simbolica, allegorica, concettuale).
Il santino "popolare" invece si riconosce non soltanto per l'impiego di materiali e tecniche più semplici ed "economiche", ma anche e soprattutto a livello iconografico: le immagini raffigurate riprendono di solito tematiche narrative, agiografiche, evangeliche (anche dei vangeli apocrifi).
Qui raffigurato, santino popolare, anonimo, degli anni '20, produzione italiana, cromolitografico, a margini fustellati, cm 6 x 11.
Quotazione min. 0,60 - max 1,50 Euro.

lunedì 3 novembre 2008

Santini a edicola

edicola1 BattesimoGesùTeatrino

Nell'ambito della tipologia dei santini trinati a punzone si distinguono i cosiddetti santini "a edicola", così definiti proprio perché riproducevano una piccola edicola religiosa, ovvero una cappella, un tempietto, un piccolo tabernacolo.
Produttori di queste piccole architetture, inutile ricordarlo, furono gli editori francesi, a partire dalla metà del 1800.
Piccole chiesette, le cui pareti, sono costituite da carta traforata a punzone. Al centro della parete posteriore, quasi fosse un vero altare, vi è una cromolitografia. In alcuni casi, le piccole ante del "portale" presentano anch'esse delle cromolitografie.
Da non confondere con i santini "a sorpresa", né con le cosiddette immagini "a teatrino".
Il santino qui riprodotto è della seconda metà del XIX secolo, presenta al centro una cromolitografia raffigurante il battesimo di Gesù da parte del Battista. Sulle ante, all'interno, due cromolitografie raffiguranti due angeli. Misure: cm 6,8 x 11 x 3,5.
Quotazione min. 120,00 - max 220,00.

sabato 1 novembre 2008

L'immaginetta n. 335 della SLE serie Comune


Il catalogo "Santini di Serie - Santa Lega Eucaristica di Milano" edito da Barbieri nel 1999, a cura di Enzo Pagliara ha avuto il merito, per i collezionisti, di aver pubblicato tutte le cromolitografie della serie Comune (1-340).
Ho parlato di merito credo a buon ragione, in quanto per il collezionista è di fondamentale importanza fare riferimento ad un catalogo completo della serie oggetto della propria collezione. Non a caso, proprio la pubblicazione di questo catalogo ha avuto come conseguenza un aumento esponenziale del numero dei collezionisti di questa serie, con un continuo aumento anche delle quotazioni delle singole cromolitografie.
Il catalogo di Pagliara tuttavia non comprende le immagini relativi ai numeri 321, 330, 335 e 336.
La n. 335, qui riprodotta, fu pubblicata dalla casa editrice carmelitana nell'anno 1910 nel formato a bordi fustellati, cm 6,8 x 12,2.
Quotazione min. 15,00 - max 35,00 Euro.