Con il termine “collezione” si vuole indicare la raccolta sistematica e ordinata secondo determinati e prestabiliti criteri di catalogazione e di classificazione di un numero limitato di oggetti. Ciò che contraddistingue il collezionista da colui che fa semplice raccolta è che quest’ultimo raccoglie, semplicemente mette da parte, accumula in modo non sistematico, senza alcun criterio gli oggetti della propria passione o hobby.
Perché si possa parlare di vera collezione, essa deve essere ordinata e limitata. È praticamente assurdo anche solo pensare di “collezionare” tutti i tipi di immaginette, italiane ed estere, che sono state prodotte e messe in circolazione in oltre tre secoli di storia. Solo chi non ha idea della ricchissima, oserei dire infinita, produzione può pretendere di fare una collezione generale, raccogliendone di ogni tipo, periodo e paese.
Una collezione seria è pertanto una collezione limitata. Nel caso nostro, avremo bisogno di criteri di classificazione che partono dalle due grandi species dei santini e delle immaginette devozionali per spandersi nei numerosi criteri di catalogazione (di cui ho già accennato in un altro post).
Possiamo già dire che la collezione perfetta è senz’altro quella della quale si conosce l’inizio e la fine. Tuttavia, nel caso delle immaginette religiose, è raro conoscere, e quindi, catalogare tutti i pezzi appartenenti a una determinata categoria. I numerosi cataloghi pubblicati sino ad ora, purtroppo sono quasi tutti generalisti, in quanto riproducono alcuni pezzi di questa o quella collezione, e comunque riconducibili a più criteri di classificazione. Un serio tentativo è stato fatto qualche anno fa per la serie comune, o prima serie, della produzione di immaginette edite dalla Santa Lega Eucaristica di Milano, grazie all’opera di collezionisti e studiosi della materia.
Bisogna dire grazie ai collezionisti infatti se oggi abbiamo potuto ricostruire, e non parlo ovviamente solo del nostro settore, parte dell’evoluzione sociale e culturale della storia, perché sono proprio loro che per passione conservano gelosamente pezzi di storia, di costume, di cultura che altrimenti andrebbero perduti e dimenticati. Il collezionismo è un vero e proprio sentimento, che si esprime attraverso l’amore per un determinato tipo di oggetto. Certo, come ogni sentimento, questo può sfociare anche in vere e proprie patologie, vere e proprie manie che possono indurre, in casi estremi, anche a commettere degli illeciti, pur di ottenere l’oggetto dei propri desideri.
Dunque, collezionare sì, ma in modo sano e lecito.