Il collezionismo dei santini ha radici piuttosto lontane. Pare che uno dei più antichi collezionisti di cui si abbia memoria fosse un notaio di Parma, tale Jacopo Rubieri, vissuto intorno alla metà del 1400.
Tuttavia, a differenza di altre forme, il collezionismo dei santini o di immaginette non ha ancora assunto le caratteristiche tipiche di altre tipologie, prime fra tutte la filatelia e la numismatica, per fare degli esempi.
Si pensi ai cataloghi. Quelli esistenti, seppure utilissimi nella individuazione dei periodi e delle caratteristiche, si limitano a riprodurre i pezzi esposti nelle varie mostre.
Una carenza importante considero il fatto che nessuna delle pubblicazioni esistenti riporti quotazioni di mercato e il valore collezionistico dei pezzi (in primis il grado rarità). Non è un dato irrilevante. Conoscere il reale valore di mercato, può aiutare, o meglio ancora, mettere in guardia il collezionista, o l'appassionato che volesse acquistare un pezzo, da eventuali truffe. Ricordo qualche anno fa un antiquario che aveva venduto un santino popolare degli anni venti, fustellato, il cui valore all'epoca non superava le Lire 1000, alla considerevole somma di Lire 100.000 (pari a circa € 50,00 di oggi). Si pensi che oggi il suo prezzo oscilla da Euro 1,50 ai 3,00.
Attualmente, mercatini e aste on line (ebay) costituiscono dei punti di riferimento importanti, ma non assoluti, per la determinazione delle quotazioni. Naturalmente c'è da stare molto attenti, in particolare per quanto riguarda gli acquisti sul web, dove non è possibile “toccare con mano” il pezzo che ci interessa.
In rete si possono fare davvero acquisti interessanti, ma la cautela è d'obbligo.
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