Tra i principali criteri di individuazione si possono indicare:
il materiale di produzione utilizzato dagli editori o dal produttore, in un dato periodo storico ( pergamena, carta sottile, cartoncino, cartariso, lamella di legno, tessuti vari);
lo stile (kitc, raffaellita, liberty, etc.) e il livello di diffusione.
la tecnica di stampa ( xilografia, acquatinta, bulino, litografia, inchiostro di seppia, off-set, etc.);
il nome della casa editrice e/o dell’incisore (Turgis, Bouasse-Lebel, Koppe, Benzinger, S.L.E., A.R., etc.).
eventuale data scritta a mano sul verso dell’immaginetta, o altri scritti che possono aiutare a identificare il periodo;
A questi, importanti ma per nulla tassativi ed esaustivi, si aggiungono tanti altri elementi. Certamente, allo scopo, è importante conoscere la storia dell’immaginetta religiosa e le varie tecniche e gli stili adoperati dai produttori. Lo stile liberty, ad esempio, è noto che si sviluppò fra la fine del secolo XIX e i primi decenni del XX. Le “telate” si diffondono negli anni ’20, mentre “seppiate” o quelle al bromuro hanno la loro maggiore diffusione negli anni ’30.
In alcuni casi, la data di stampa corrisponde alla data ufficiale in cui sono state concesse le indulgenze dal Papa, o quantomeno non dovrebbe essere stata stampata prima di tale periodo.
È agevole, invece, individuare almeno il periodo di quelle immaginette raffiguranti santi, la cui canonizzazione è avvenuta nel XX secolo: si pensi a Santa teresa di Lisieux, a Santa Francesca Cabrini o, più recentemente, a Padre Pio.
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