Il collezionismo dei santini rientra nel genere più ampio del collezionismo cartaceo. Ad esso vi appartengono anche il collezionismo di stampe, di cartoline, di francobolli, di marche, di banconote. Con queste ultime tipologie, il nostro condivide anche l'utilizzo dei medesimi (o quasi) strumenti e accessori.
In primis, com'è ovvio, il collezionista di santini si servirà di raccoglitori. Ideali sono gli album realizzati interamente in cartone, dove alloggiare le immaginette. Per le antiche incisioni, per le miniature o canivets, personalmente utilizzo gli album per la sistemazione dei francobolli, con fogli separati da velina e con le strisce in pergamino. Per le cromolitografie e quelle più moderne dovrebbero andare bene anche i raccoglitori provvisti di tasche in acetato che, a differenza della plastica, dovrebbe impedire l'attaccamento dei colori (parliamo delle cromolito) alla tasca stessa. Da evitare assolutamente le tasche in plastica semplice.
Altro strumento importante è una pinzetta. Le mani infatti posso lasciare sulla carta residui vari di sporco. Sono perfette quelle per francobolli con le punte arrotondate e lisce.
Una lente d'ingrandimento contafili per grafici è utilissima per esaminare elementi non facilmente visibili ad occhio, come la firma dell'incisore, ad esempio.
Uno schedario o un programma software per archiviare i santini.
Cataloghi e libri guida per conoscere tipologie e caratteristiche dei pezzi.
Infine, un computer con connessione a internet per seguire il mio blog (consentitemi un po di pubblicità).
Nella foto, particolare ingrandito di un santino-incisione di I. Busch (Augsburg, sec. XVIII).
Altro strumento importante è una pinzetta. Le mani infatti posso lasciare sulla carta residui vari di sporco. Sono perfette quelle per francobolli con le punte arrotondate e lisce.
Una lente d'ingrandimento contafili per grafici è utilissima per esaminare elementi non facilmente visibili ad occhio, come la firma dell'incisore, ad esempio.
Uno schedario o un programma software per archiviare i santini.
Cataloghi e libri guida per conoscere tipologie e caratteristiche dei pezzi.
Infine, un computer con connessione a internet per seguire il mio blog (consentitemi un po di pubblicità).
Nella foto, particolare ingrandito di un santino-incisione di I. Busch (Augsburg, sec. XVIII).
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