domenica 14 dicembre 2008

Santini e stampe provenienti da libri


Mi si chiede se le stampe provenienti dai libri si possono classificare come santini e/o immaginette religiose.
Ritengo che la risposta debba essere in senso negativo.
Il santino e l'immaginetta devozionale hanno delle caratteristiche peculiari che li contraddistinguono da altre forme di immagine stampata.
Non tutte le stampe infatti possono dirsi "santini" o "immaginette devozionali".
Delle caratteristiche strutturali del santino e delle immaginette devozionali ho già trattato. Quello che mi preme qui sottolineare è ancora una volta un concetto: in origine, il santino nasce con una precisa funzione che è quella di essere inserito fra le pagine dei libri di preghiera, mentre l'immaginetta devozionale, di misura più grande, aveva la funzione di essere posta sul comodino o in un angolo della casa, o della cella di qualche monaca, quasi fosse una statuetta o un altarino.
Queste particolari funzioni li distinguono dalle altre forme iconografiche, come le icone, le stampe, ecc.
Detto ciò, una stampa raffigurante un soggetto sacro, tolta da un libro di cui faceva parte integrante, non per questo diventa santino, ma resta sempre una pagina di libro con stampa e dunque non collezionabile.
Direi quindi che strappare una stampa da un libro serve solo a rovinare il libro.
Nella foto, una stampa estratta da un libro di preghiere. La tecnica utilizzata è la siderografia. Editore il tedesco Carl Mayer. Misure: cm 9,5 x 15,5.
Quotazione non determinabile.

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