E' con immenso piacere che ospito su questo blog l'articolo inviatomi dall'amico Giancarlo Gualtieri, ritengo il maggiore collezionista di immaginette su San Francesco di Paola.
<<...>> Di questo Santo ormai posseggo un numero considerevole di incisioni e di santini con le raffigurazioni più svariate.
Il ritratto più verosimile di San Francesco di Paola lo eseguì il pittore francese Jean Bourdichon (1457 .ca - 1521) che realizzò l'opera utilizzando la maschera funeraria di gesso del volto del Santo.
A questo dipinto, donato al Papa Leone X dal re di Francia Luigi XII in occasione della sua canonizzazione e purtroppo andato disperso, si ispirarono numerosi incisori famosi, come ad esempio F. Villamoena (1624) e M. Lasnè (1645).
Per quanto riguarda i santini in generale, i primi esemplari iniziano a circolare durante il XVI secolo, si tratta però di stampe preziose su pergamene miniate, prodotte per un numero ristretto di persone. Nel XVII e XVIII secolo i santini vengono eseguiti con particolare cura e virtuosismo, essendo il prodotto del lavoro minuzioso di abili artigiani e di pazienti suore.
Questi santini, oggi molto rari e difficili da trovarsi, prendono il nome di canivets (dal francese "temperino" che è lo strumento usato per intagliarli) e sono delle pergamene di piccolo formato, tali da poter essere conservati da ogni fedele nel proprio messale; presentano al centro la figura di un Santo dipinto a mano e contornata o da un ovale floreale o da un piccolo altarino, da cui si diramano minutissimi intagli che imitano i motivi decorativi dei merletti.
Nel corso del XIX secolo gradualmente la carta prende il posto della pergamena, si perfezionano le tecniche di stampa, per cui si riproducono gli antichi canivets, ma in modo industriale e si ha così un'enorme diffusione del santino.
Le case tipografiche più importanti sono soprattutto in Francia, come Turgis, Bouasse-Lebel o Lamarche.
In seguito si passa alle cromolitografie che vengono stampate fino ai primi decenni del XX secolo. Contemporaneamente con la diffusione dello stile liberty si ha una grande produzione di santini anche in Italia, come ad esempio quelli prodotti dalla litoleografia San Giuseppe di Modena <<....>> (continua)
Nella foto, incisione di inizio XIX secolo, realizzata da F. Apicella, Napoli.
<<...>> Di questo Santo ormai posseggo un numero considerevole di incisioni e di santini con le raffigurazioni più svariate.
Il ritratto più verosimile di San Francesco di Paola lo eseguì il pittore francese Jean Bourdichon (1457 .ca - 1521) che realizzò l'opera utilizzando la maschera funeraria di gesso del volto del Santo.
A questo dipinto, donato al Papa Leone X dal re di Francia Luigi XII in occasione della sua canonizzazione e purtroppo andato disperso, si ispirarono numerosi incisori famosi, come ad esempio F. Villamoena (1624) e M. Lasnè (1645).
Per quanto riguarda i santini in generale, i primi esemplari iniziano a circolare durante il XVI secolo, si tratta però di stampe preziose su pergamene miniate, prodotte per un numero ristretto di persone. Nel XVII e XVIII secolo i santini vengono eseguiti con particolare cura e virtuosismo, essendo il prodotto del lavoro minuzioso di abili artigiani e di pazienti suore.
Questi santini, oggi molto rari e difficili da trovarsi, prendono il nome di canivets (dal francese "temperino" che è lo strumento usato per intagliarli) e sono delle pergamene di piccolo formato, tali da poter essere conservati da ogni fedele nel proprio messale; presentano al centro la figura di un Santo dipinto a mano e contornata o da un ovale floreale o da un piccolo altarino, da cui si diramano minutissimi intagli che imitano i motivi decorativi dei merletti.
Nel corso del XIX secolo gradualmente la carta prende il posto della pergamena, si perfezionano le tecniche di stampa, per cui si riproducono gli antichi canivets, ma in modo industriale e si ha così un'enorme diffusione del santino.
Le case tipografiche più importanti sono soprattutto in Francia, come Turgis, Bouasse-Lebel o Lamarche.
In seguito si passa alle cromolitografie che vengono stampate fino ai primi decenni del XX secolo. Contemporaneamente con la diffusione dello stile liberty si ha una grande produzione di santini anche in Italia, come ad esempio quelli prodotti dalla litoleografia San Giuseppe di Modena <<....>> (continua)
Nella foto, incisione di inizio XIX secolo, realizzata da F. Apicella, Napoli.
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