domenica 23 novembre 2008

Restaurare i santini


Come tutti i prodotti artistici e, in particolare quelli cartacei, anche per i santini si pone il problema dello stato di conservazione e del restauro di quelli danneggiati.
Le domande in proposito che si pone il collezionista sono diverse: quando e come restaurare i santini, ma soprattutto, conviene ?
Direi che, innanzitutto, va fatta una necessaria distinzione fra i santini d'epoca e quelli moderni. Nell'ambito di quelli antichi poi bisogna distinguere quelli seriali e/o a larga diffusione da quelli manufatti e/o a limitata tiratura di esemplari.
Si concorderà, credo, sul fatto che conviene sottoporre a restauro soltanto i santini antichi e fra questi esclusivamente i manufatti e quelli a tiratura ridottissima o comunque con un grado elevato di rarità. Infatti, i santini moderni sono prodotti in un numero altissimo di copie e con tecniche e materiali di qualità non eccezionali, il che significa che sarebbe inutile restaurarli, in quanto meno dispendioso e più semplice reperire un'altro esemplare identico.
Il restauro è un procedimento molto delicato che va affidato a professionisti e che naturalmente ha dei costi: è importante valutare dunque l'opportunità e la convenienza economica di restaurare un determinato pezzo. Lo stesso discorso vale anche per i santini d'epoca seriali, che per quanto possano essere ricercati, sono tuttavia reperibili a un prezzo probabilmente di gran lunga inferiore rispetto al costo di un restauro.
Diversa è invece la questione dei manufatti e delle incisioni antiche e a tiratura limitata. Sarebbe certamente opportuno, ad esempio, restaurare un canivet o un'immaginetta "vestita"; un'incisione in pergamena o anche in carta; un collage o un piccolo calvario.
Va detto inoltre che non tutti i tipi di danno sono restaurabili. Una regola generale vuole che è consigliabile restaurare solo nei casi in cui la figura è comunque integra e l'immaginetta non è del tutto deteriorata. Se vi sono strappi e pezzi mancanti, soprattutto sulla figura, allora è del tutto inutile intervenire.
Infine, personalmente concordo con tutti coloro, restauratori professionisti e collezionisti, che sconsigliano il fai da te, quantomeno su pezzi di particolare pregio. Se non si hanno le possibilità economiche, è meglio tenersi un santino mancante di un pezzo piuttosto che rischiare di rovinarlo del tutto.
Nella figura, Gesù Bambino "vestito", su supporto in carta intagliata e puntinato ad ago, con viso e mani in cromolitografia. Italia, inizi del XX secolo, cm 6,5 x 10,5. Piccoli pezzi mancanti.
Quotazione min. Euro 45,00 - max 250,00 (in condizioni ottimali).

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