Mi scrive il sig. Redaelli, neocollezionista, e mi chiede << come distinguere le prime edizioni da eventuali ristampe >>.
La risposta non è semplice. Come ho avuto modo già di scrivere, quello della datazione delle immaginette è un serio problema. La maggior parte dei santini prodotti non porta la datazione. La ragione è probabilmente nel fatto che una data non avrebbe avuto alcuna funzione: l'immagine di un Santo è eterna, così come non soggetta a periodi di validità è la venerazione del fedele, principale destinatario della figura rappresentata. Quello della datazione è esclusivamente un problema del collezionista.
Il discorso vale ancor di più sulle edizioni, prima o seconda o ennesima ristampa che siano: non sono un problema del fedele.
Come si fa allora a capire se siamo di fronte alla prima edizione o ad una ristampa?
Non esiste un criterio unico. In assenza di riferimenti espliciti presenti sull'immaginetta stessa, il sistema migliore è quello di raccogliere più informazioni possibili sulla casa editrice produttrice. L'esame dei documenti, della corrispondenza con i committenti, dei listini, dei contratti con gli incisori, sono senza dubbio fonte preziosa di informazioni. E naturalmente lo studio delle immaginette attraverso l'osservazione sui cataloghi e i testi già pubblicati.
A questo proposito, per chi volesse informazioni più precise sulle serie edite dalla Santa Lega Eucaristica di MIlano, consiglio i seguenti testi: "Immagini" di Enrico e Daniela Leuthold e "Santini di Serie" di Enzo Pagliara (si veda nella sezione LIBRI ).
Le immagini riportate in alto sono due incisioni del Callot facenti parte del suo Martirologio. La prima che vedete fa parte della prima edizione (incompleta di scritte), l'altra invece appartiene alla terza edizione (completa di didascalia).
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